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06/03/2011

7 marzo - Rimini - Presentazione Appello in difesa del fotovoltaico

Lunedì 7 marzo alle ore 11 presso la Sala degli Archi, in Piazza Cavour a Rimini si terrà la:
Presentazione del manifesto delle imprese delle energie rinnovabili
FOTOVOLTAICO E GREEN ECONOMY, LE AZIENDE CHIEDONO CERTEZZE


Saranno presenti le aziende riminesi e dell'Emilia Romagna che hanno sottoscritto l'appello.
Un'iniziativa forte che appoggiamo appieno!
Incoraggiamo tanti altri imprenditori a fare squadra in ogni regione e
a seguire questo  splendido esempio.

--------------------------------------------------------- APPELLO FOTOVOLTAICO EMILIA ROMAGNA

Migliaia di posti di lavoro a rischio, imprese costrette a bloccare investimenti e nuove
assunzioni, un duro colpo alla possibilità dei cittadini e delle aziende di poter risparmiare
sui costi della bolletta energetica.

Sono questi alcuni degli effetti nefasti che vengono prodotti in queste ore
dall’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che
sancisce la fine delle rinnovabili. E' una scure che taglia gli investimenti in corso,
aprendo di fatto la crisi di tutti gli operatori del settore.


Inoltre, stiamo assistendo alla mistificazione della realtà, con i dati economici sulle
rinnovabili che vengono manipolati e che stanno creando un clima avverso alle
energie verdi.
Le imprese dell’Emilia-Romagna che operano nel fotovoltaico, e che sottoscrivono
questo appello, hanno un timore: quello di veder scomparire un settore fondamentale
dell’economia verde. L’unico comparto, va sottolineato, che in questi anni di crisi ha
creato ricchezza e occupazione in Italia.


Le aziende del fotovoltaico chiedono innanzitutto certezze nelle scelte che riguardano
le politiche energetiche. Una precondizione minima per qualsiasi settore imprenditoriale,
ma che per le rinnovabili e il fotovoltaico è divenuta una chimera. Basta riassumere
rapidamente quel che è successo in questo periodo.


Negli ultimissimi giorni le aziende hanno dovuto fare i conti prima con l’annuncio del
ministro dello Sviluppo economico che decretava lo stop agli incentivi statali per
l’energia da fotovoltaico al raggiungimento della soglia degli 8.000 megawatt di potenza
installata. Una beffa, visto che si trattava di un limite che sarebbe stato superato in pochi
mesi. Ma, dopo le proteste, giovedì 3 marzo è arrivato il provvedimento del Consiglio
dei Ministri che ha azzerato qualsiasi certezza del diritto. Un pasticcio all’italiana
che suona come un de profundis per le rinnovabili, a causa delle
Il provvedimento, di fatto, provoca la morte del settore e trascina nel baratro il
comparto trainante della green economy italiana.


Prima di questo annuncio a sorpresa, le imprese del fotovoltaico avevano programmato i
loro investimenti basandosi su una legge statale dell’agosto 2010, il cosiddetto Conto
Energia, che prevedeva incentivi fino a tutto il 2013 per le famiglie e le aziende che si
dotano di energia solare.
In estrema sintesi, dopo essersi basati su una legge dello Stato per elaborare
investimenti e assunzioni per i prossimi tre anni, le imprese del fotovoltaico si sono
trovate a fare i conti con un orizzonte che viene ridotto a qualche settimana di vita.
Provvedimenti come quello licenziato dal Consiglio dei Ministri hanno due effetti: da
una parte bloccare la crescita di una filiera industriale, dall’altra impedire la
creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, oltre a quelli già nati fino ad
oggi (più di 120mila).


Infatti, per il solare fotovoltaico, imprenditori e cittadini sono lasciati nella più totale
incertezza. Solo chi ha già i cantieri aperti e finirà entro maggio avrà sicurezza sugli
incentivi. Dopo quella data c’è il buio.
Da queste considerazioni nasce il nostro appello: il settore del fotovoltaico va
considerato per quello che è, ossia una risorsa fondamentale per la creazione di posti di
lavoro e per la tutela dell’ambiente. Un appello che si basa su tre punti fondamentali, qui di
seguito sintetizzati.


Occorre una politica di sostegno equilibrata, che preveda una riduzione degli
incentivi graduale e proporzionata al calo dei costi di installazione.
Occorrono misure certe e condivise, che permettano una seria programmazione
imprenditoriale alle aziende del settore.
Occorre una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni locali, che devono
uniformare le regole per autorizzazioni e permessi per l’installazione di impianti
fotovoltaici.
Siamo certi che il mondo delle istituzioni e della politica vorrà tenere conto di queste
considerazioni e confidiamo, per il futuro, in un confronto efficace che eviti il blocco delle
attività e degli investimenti, per giungere a soluzioni di cui possano beneficiare le imprese
e l’intera comunità.

Imprese del fotovoltaico dell’Emilia-Romagna che hanno già aderito all'appello
Gruppo Ubisol
Ecoservizi l’Olmo
Marano Solar srl
Sm&S
Saccomandi e Brilli
Sern Impianti
Elettrotecnica Bertani Srl
Esa Progetti
Sampaolesi Tullio Srl
Neg Energia
Elettromeccanica Muccioli Marco Srl
Solaria
Irci Spa
EnerteK
F.lli Giorgi Srl
Giorgi Ambiente
Impianti Tec
Eticredito
Le imprese che hanno già sottoscritto l’appello
rappresentano oltre 410 addetti e 151 milioni di fatturato