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01/12/2008

Grandi risultati, ma siamo ancora all’inizio!

Ricordo a chi ha cominciato a interessarsi al fotovoltaico negli ultimi tempi, che solo 3 anni fa (2005) si parlava di 8 MWp in un anno. Passare ai 20 MWp del 2006 sembrava già un successo: il Conto Energia, con circa 10 MWp, cominciava a dare i suoi frutti. Ma è stata la revisione della legge del febbraio 2007 che ha dato finalmente l’impulso giusto al settore: l’installato dell’anno 2007 raggiunse infatti i 70 MWp.

Oggi, 1 dicembre 2008, leggo sul sito del GSE un totale di 226 MWp collegati alla rete. Significa che nel corso del 2008 sono stati connessi quasi 150 MWp. Ancora più eloquente è il seguente dato: nelle ultime settimane vengono collegati alla rete circa 250 impianti fotovoltaici a settimana, corrispondenti a circa 3 MWp. Ciò significa che di questo passo supereremo sicuramente i 160 MWp nell’anno in corso, ma forse questo numero potrebbe anche essere abbondantemente superato se alcuni impianti di grossa taglia verranno collegati insieme entro la fine dell’anno.
E sono sempre più convinto che siamo solo all’inizio.

L’anno prossimo è molto probabile un raddoppio dell’installato, in quanto ormai stiamo assistendo alla miglior pubblicità possibile agli impianti fotovoltaici, vale a dire gli impianti stessi. E’ infatti sempre più facile vedere un’installazione fotovoltaica, su un tetto di una villetta piuttosto che sulla copertura di un edificio industriale o su un terreno. La curiosità cresce, la conoscenza pure e aumenta di conseguenza il numero delle persone che decidono di scegliere una tecnologia intelligente perché affidabile, sicura e rispettosa dell’ambiente.
Affinché tale sviluppo si consolidi è necessario garantire continuità, confermando la strada intrapresa.

Non è un segreto che la nuova legge di scambio sul posto abbia generato timori e malumori, prima di tutto perché, nonostante debba entrare in vigore tra pochi giorni, è ancora poco chiara (in questa Newsletter è disponibile un approfondimento). Ciononostante ritengo che l’investimento nel fotovoltaico, in un periodo di grandi incertezze finanziarie, risulti ancora affidabile e conveniente.
Nel contempo, sebbene non riguardi strettamente il fotovoltaico, è però doveroso ricordare ai nostri governanti che è quantomeno poco opportuno e in controtendenza alle politiche ambientaliste di tutto il resto dei Paesi evoluti, limitare e rendere più difficoltoso l’accesso alla detrazione del 55% per gli interventi di risparmio energetico e per l’installazione dei pannelli solari termici, provvedimenti che, fino ad oggi, hanno dato certamente buoni risultati.
 Inoltre, con l’annullamento dell’obbligatorietà della certificazione energetica degli edifici, una norma che consentiva all’Italia, notoriamente arretrata in quanto a qualità delle costruzioni, di
recuperare il tempo perduto, si è compiuto un ulteriore passo indietro.

Erano buoni esempi di leggi che stavano creando posti di lavoro, nuove imprese e importanti rafforzamenti di quelle esistenti. Si ha come la sensazione che decisioni così scriteriate siano dettate più da motivazioni politiche che economiche: le tasse generate dai crescenti fatturati delle aziende del settore insieme ai nuovi posti di lavoro dovrebbero essere motivazioni sufficienti a far capire l’efficacia di simili normative. Senza contare gli importanti risvolti ambientali. Ma distruggere quanto realizzato dai predecessori appare un obiettivo fine a se stesso che si è deciso di perseguire.

Nel 2008 il fotovoltaico genererà in Italia fatturati complessivi dell’ordine del miliardo di Euro. I posti di lavoro che sta creando sono ormai parecchie migliaia. Aumentano gli investimenti in ricerca (chiaramente sempre privati) e nascono nuove linee di produzione. E’ un treno che è partito e solo dei folli potrebbero mettersi di traverso per fermarlo. Non avrebbe senso.
Molto interessanti i dati provenienti da diversi studi. L’EREC, European Renewable Energy Council, prevede che nel 2020 le fonti rinnovabili garantiranno tra il 33 e il 40% del fabbisogno di energia elettrica del continente. Il fotovoltaico coprirà il 5% circa del fabbisogno elettrico europeo, grazie a 150 GWp installati. L’EPIA è più ottimista e prevede una copertura pari al 12% da parte del fotovoltaico (350 GWp).

Tali previsioni si basano su un punto fondamentale: la riduzione dei costi del fotovoltaico al punto di consentire la diffusione degli impianti anche senza sussidi. Penso che non siamo lontani da questo obiettivo, raggiungibile a mio avviso in 4 - 5 anni. Un simile numero di anni è niente nella storia dell’energia. Anche se ci dovessimo mettere il doppio del tempo potremmo essere soddisfatti: stiamo parlando della produzione di energia elettrica esponendo dei pannelli al sole! Sole che è disponibile dappertutto e a tutti.
Siamo quindi vicini a una vera rivoluzione energetica, che non si fermerà davanti agli ostacoli creati da leggi sempre poco chiare e spesso ingiuste. I kWh prodotti col sole cominceranno presto a causare sostanziose riduzioni delle bollette di molti “utenti”, portando un po’ di “sano” scompiglio nei CdA di molte aziende energetiche. E’ una rivoluzione che è nata dal basso, con i piccoli impianti residenziali, ma che ormai ha contagiato anche le industrie e gli investitori, che vedono il fotovoltaico come un’opportunità che garantisce rendimenti interessanti in un contesto di sostanziale sicurezza.

Ed Enerpoint continua a fare la sua parte: un obiettivo primario è l’offerta di prodotti di alta qualità.
Siamo pertanto orgogliosi nel presentare l’accordo firmato recentemente con Schott Solar, azienda tedesca con quasi 50 anni di esperienza nel fotovoltaico. Si tratta di ben 35 MWp di moduli per il triennio 2009, 2010 e 2011. Non è stato facile ottenere un simile accordo: abbiamo lavorato un anno insieme a Schott per conoscerli ma, soprattutto, farci conoscere. La soddisfazione reciproca ha portato alla positiva chiusura dell’accordo, ma la vera soddisfazione si registrerà nelle prossime settimane, quando potremo servire tutti quei clienti che, una volta conosciuto il prodotto Schott, ne volevano di più ma non era disponibile. Da gennaio 2009 le quantità aumenteranno molto e potremo così soddisfare le crescenti richieste.

L’imminente chiusura d’anno induce qualche doverosa riflessione. E’ stato un anno intensissimo e direi anche molto impegnativo perché abbiamo strenuamente portato avanti due obiettivi in contemporanea: la gestione della crescita (passeremo dai 36 milioni di Euro di fatturato del 2007 a oltre 50 milioni quest’anno) insieme alla preparazione per un futuro ancora più importante. Dobbiamo infatti essere in grado di seguire quello che i clienti ci chiedono: servizi, prodotti, competitività (tutti con un “più” davanti). Abbiamo creato nuovi posti di lavoro (ora siamo in 35!) e abbiamo implementato un nuovo software gestionale che consentirà continui miglioramenti.

Mi sento però sempre e solo all’inizio, anche se ormai ci stiamo avvicinando all’ottavo compleanno di Enerpoint (28 febbraio 2001). E otto anni in questo settore sono proprio tanti!
C’è ancora tanta strada da fare e assicuro che tutto lo Staff Enerpoint, che anche quest’anno ringrazio di cuore per il prezioso lavoro svolto, continuerà a dimostrare impegno, professionalità, ma soprattutto convinzione per un settore che merita la massima dedizione, visto e considerato l’obiettivo ultimo della nostra attività, che non deve essere la massimizzazione del profitto, bensì la salvaguardia del pianeta.

E non è una sfida da poco…

 

Paolo Rocco Viscontini
Presidente di Enerpoint S.p.A.