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12/12/2008

Il fotovoltaico ha la sua roadmap al 2020

L’EREC, European Renewable Energy Council, l’organizzazione-ombrello dell’industria europea delle rinnovabili ha presentato nel mese di novembre il documento “Renewable Energy Technology Roadmap 20% by 2020” basato sugli scenari di crescita delle diverse tecnologie.
La tesi del report è che l’industria europea delle rinnovabili (RES) si dice ormai pronta a raggiungere e superare l'obiettivo del 20% al 2020. Lo spiega con i numeri e con un percorso da intraprendere da qui fino alla fine del prossimo decennio.
Anche in base al successo del piano d’azione sulla partita “efficienza energetica”, le tecnologie rinnovabili elettriche, termiche e dei biocarburanti, tutte insieme potranno ottenere un contributo sui consumi finali di energia primaria che potrà oscillare tra il 20,9% e il 22,8%: 289 Mtep su un totale di 1.266 Mtep (se avranno successo le politiche europee per l’efficienza energetica) oppure su 1.378 Mtep (secondo la crescita tendenziale).

Le rinnovabili elettriche, secondo la roadmap, saranno in grado di poter soddisfare tra il 33 e il 40% dei fabbisogni europei di elettricità a quella data. Queste tecnologie potrebbero generare 1.370 TWh su una domanda totale oscillante tra 3.391 TWh (contributo RES elettriche: 40,4%) e di 4.078 TWh (contributo RES elettriche: 33,6%).
Qui l’apporto principale spetterà all’eolico (180 GWp al 2020 per 477 TWh/anno generati), ma anche il fotovoltaico avrà un ruolo fondamentale con una potenza installata prevista al 2020 di 150 GWp per una produzione di energia elettrica di 180 TWh che rappresenterebbe circa il 5% della domanda totale di elettricità dell’UE (circa il 13% di tutte le rinnovabili elettriche).

Più nello specifico, si vede nel documento come il fotovoltaico tra il 2000 e il 2007 abbia registrato a livello mondiale una crescita media annuale del 40%. Un incremento che potrebbe sostenere il processo di crescita anche negli anni a venire. Nel 2007 la produzione mondiale di moduli fotovoltaici è stata di 3 GWp, con un giro d’affari di oltre 14 miliardi di euro, per oltre 119mila addetti impiegati.
Ma l’espansione del settore è solo agli inizi. L’EPIA (European Photovoltaic Industry Association) ha recentemente rivisto gli obiettivi dell’industria spingendo il suo target al 12% della domanda totale di elettricità dell’UE al 2020. Ciò significherebbe una crescita molto più elevata di quanto indicato nella roadmap dell’EREC.
L’industria ha, infatti, concordato sull’ipotesi di una evoluzione assai più rapida della tecnologia rispetto a quanto previsto solo pochissimi anni fa. Basandosi sul concetto di “grid parity” (quando l’elettricità da fotovoltaico uguaglierà o sarà inferiore a quella dei prezzi al dettaglio per l’utente), l’associazione europea ha dimostrato che questa potrà ottenersi già nel 2010 in Italia, nel 2015 in Germania e progressivamente negli altri paesi dell’Unione fino al 2020: quando i costi per kWh FV oscilleranno allora tra 11 e 22 centesimi di euro a secondo delle diverse aree geografiche.

Queste stime non si basano su un vero cambio tecnologico, ma solo su probabili economie di scala e sugli ingenti investimenti che l’industria è pronta a sostenere per acquisire continui miglioramenti nelle efficienze delle attuali tecnologie.
Secondo le classiche curve di apprendimento relative al fotovoltaico, infatti, si ritiene che i costi della tecnologia si riducano del 20% ogni volta che la potenza cumulativa raddoppia. La European Photovoltaic Industry Association si attende così che i prezzi dei sistemi passino dagli attuali 4 €/Wp circa a 2 €/Wp entro il 2020.
Per ambire al raggiungimento di questi risultati, l’EPIA considera comunque necessaria per i prossimi 5 anni l’adozione di specifici meccanismi incentivanti a tariffa fissa (conto energia) con appropriate degressioni in tutti i paesi UE, in modo portare la tecnologia, dopo questa fase, ad espandersi anche senza sussidi.

Per ottenere l’ambizioso target del 12% al 2020 il fotovoltaico dovrà allora raggiungere una potenza installata di 350 GWp per una produzione annuale di 420 TWh, più del doppio di quanto previsto nel documento EREC.
In base allo scenario relativo alla tecnologia solare l’obiettivo del 20% di rinnovabili sarebbe ancor più abbordabile e potrebbe anzi essere ampiamente superato, ovviamente considerando anche il contributo delle altre rinnovabili.