
20/11/2007
Il fotovoltaico italiano in fase di decollo
Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e consigliere per le rinnovabili del Ministro Bersani, intervistato da Zeroemission.tv (vedi il video), parla dei nuovi dati sul conto energia fotovoltaico e del fatto che ormai si viaggia, tra vecchio e nuovo meccanismo di incentivazione, al ritmo di 1000 impianti in esercizio al mese. Siamo di fronte, dunque, secondo Silvestrini, ad un settore in piena fase di decollo.
Riguardo al programma “Industria 2015”, Silvestrini ricorda che entro questo mese, il project manager Pasquale Pistorio consegnerà a Bersani la valutazione sui progetti di ricerca arrivati in via preliminare al Ministero dello Sviluppo Economico. Tra i 1000 progetti di ricerca oltre 130 riguardano il settore fotovoltaico con una disponibilità di investimenti di qualche centinaia di milioni di euro.
Silvestrini in merito al “position paper” governativo sulle rinnovabili al 2020 sottolinea la grande sfida che si dovrà affrontare (un raddoppio della potenza installata nel settore elettrico da fonte rinnovabile) e il ruolo del fotovoltaico che solo poco anni fa sarebbe stato impensabile: 8.500 MW al 2020 è il potenziale per il settore definito dal documento del Governo.
Il Direttore scientifico del Kyoto Club assicura gli operatori anche sulla stabilità del meccanismo di incentivazione del fotovoltaico, rafforzata in questi mesi dagli obiettivi di lungo periodo indicati in sede europea per tutto il comparto delle energie rinnovabili. Sottolinea però come l’Italia debba trovare una sua specificità e quindi che sarà molto importante la qualità delle realizzazioni. Per Silvestrini gli operatori italiani dovranno spingere molto sull’integrazione del fotovoltaico in edilizia con belle realizzazioni in grado di creare un “italian solar design” anche nella realizzazione di celle e moduli ad hoc; un modo, afferma, per recuperare rapidamente quel divario con l’industria del solare internazionale.
Anche sotto il profilo industriale, Silvestrini si dice ottimista e certo che nel giro di 3 o 4 anni la produzione nazionale nell’intera filiera avrà un ruolo molto più rilevante rispetto ad oggi e questo grazie alla domanda stimolata dal conto energia.
Per vedere l’intervista: http://www.casaenergia.tv/Objects/Home1.asp?VideoID=578