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29/08/2006

Il futuro delle celle solari III-V secondo la Sharp

Nel corso della conferenza mondiale sul fotovoltaico svoltasi alle Hawaii a maggio, il direttore generale del dipartimento FV della Sharp Corporation ha presentato una sua visione sulla innovativa tecnologia delle cosiddette celle III-V, ovvero di quelle celle che sono basate su elementi (semiconduttori) presenti nella tavola periodica nel terzo o quinto gruppo (arsenico, gallio, germanio, indio, ecc.). In genere queste celle sono a multi-giunzione (consistenti in più strati sovrapposti per cogliere le diverse gamme di lunghezza d’onda della luce del sole) e sono utilizzate, per i loro elevati costi di produzione specialmente nelle applicazioni aeronautiche e spaziali.

 

In combinazioni con speciali sistemi di lenti sono in grado di far raggiungere alla cella un’efficienza del 30% o più; tuttavia, come detto, per le applicazioni terrestri sono ancora molto costose, soprattutto se accoppiate a sistemi a concentrazione con inseguitori solari. A ciò va aggiunto il fatto che la materia prima da utilizzare è spesso piuttosto rara in natura.

 

Anche alla luce di questi aspetti, Tomita ritiene che in particolari aree del mondo non sviluppate e ad elevato irraggiamento (come in alcuni Pvs o nei deserti), questa tecnologia possa avere nel futuro una notevole rilevanza.

 Il responsabile del FV per la Sharp ha infatti affermato che se solo il 5% del territorio USA degli Stati del Nevada, Arizona e New Mexico, fosse utilizzato per installare questi sistemi, entro il 2030, si potrebbero avere una potenza operativa di 1,3 TW (1.300.000 MW), per una produzione annuale di 2.500 TWh, circa il 42% della domanda nazionale di elettricità degli USA.Forse è proprio alla luce di questa vision che la Sharp sta già testando in Spagna un sistema FV a concentrazione con celle III-V con un‘efficienza pari al 37%.