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16/04/2012

"Il Governo non ascolta le associaizioni e sbaglia i decreti sulle rinnovabili"

Disatteso il confronto trasparente tra Ministeri competenti e Associazioni che era fissato per il 18 aprile prossimo nonostante le rassicurazioni pubbliche del Sottosegretario al MISE De Vincenti e del Capo Dipartimento Senni.

Obiettivo dell’incontro era quello di avviare un confronto costruttivo, aperto e trasparente sul nuovo meccanismo di sostegno al comparto delle rinnovabili per i prossimi anni, un settore in forte crescita e con risvolti economici e ambientali positivi per il Paese.

Secondo gli accordi presi durante la prima riunione degli Stati Generali delle Rinnovabili, tenutasi le settimane scorse a Roma, le associazioni infatti avrebbero dovuto essere ascoltate in merito ai decreti attuativi del D.Lgs. 28/20122 prima di inviare i testi alla Conferenza Unificata Stato –Regioni e all’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas).

A sorpresa il Ministero dello Sviluppo Economico ha invece presentato, senza il previo confronto tecnico previsto, il testo di quello che dovrebbe essere il prossimo 5° Conto Energia durante una conferenza stampa  dimostrando un totale disinteresse verso gli impegni presi con le associazioni e verso il settore in generale che, per continuare a crescere e a trainare il Paese, avrebbe bisogno di maggior stabilità e di una visione strategica più lungimirante.

Nessuna semplificazione in arrivo, ma anzi ulteriori complicazioni e passaggi burocratici (registro anche per i piccoli impianti, aste per i grandi impianti, contingenti annuali di potenza per le nuove realizzazioni, e non solo) che certamente non ridurrebbero gli “extra-costi”, anzi li farebbero crescere ulteriormente, contrastando inoltre sia con gli obiettivi europei in tema di energie rinnovabili e di efficienza energetica, sia con gli obiettivi dichiarati dallo stesso Governo.

Le associazioni fanno inoltre notare che “si deve constatare che, ancora una volta, un principio fondamentale come quello del rispetto e della salvaguardia dei diritti acquisiti viene calpestato con l’introduzione di nuovi oneri su impianti esistenti, mentre nello stesso tempo, peraltro, non si interviene, come invece richiesto da più parti, sull’eliminazione di oneri impropri nella bolletta elettrica.

L’adozione di questi decreti, e l’assenza degli altri, per le scriventi Associazioni, sarà il colpo di grazia alle aziende del comparto delle rinnovabili e dell’efficienza energetica che rischieranno in molti casi il fallimento (con le evidenti e pesanti ricadute occupazionali) e darà l’addio definitivo ai capitali stranieri che in questo contesto certamente non sceglieranno il nostro Paese, pregiudicandone lo sviluppo”.


Inseriamo qui il link al comunicato integrale emanato dalle associazioni ANEV (Associazione Nazionale Energia dal Vento), APER (Associazioni Produttori Energia da Fonti Rinnovabili) e ISES ITALIA (International Solar Energy Society), con l’appoggio di Greenpeace e Legambiente.