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20/07/2006

Il Ministro Bersani critica il CIP6 e annuncia un modello che incida più sulla fiscalità

Il Cip 6/92, dopo essere stato criticato dall’Autorità per l’Energia, viene messo in dubbio anche dal Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani riguardo alla validità di sistema di incentivazione per le fonti rinnovabili (in verità una quota inferiore al 25% sul totale) e delle cosiddette assimilate.

 

In occasione dell’audizione alla Commissione Ambiente del Senato Bersani ha annunciato che nel momento in cui si dovrà decidere sugli incentivi, il modello Cip 6 non sarà più quello scelto, ma favorirà un meccanismo che incida maggiormente sulla fiscalità.

 Secondo il Ministro bisogna creare sistemi incentivanti che siano inseriti nel mercato e che prevedano diversi livelli di incentivazione per le diverse fonti.

Sul Cip 6 Bersani si augura che le parti in gioco possano “fare una riflessione a tutto campo in occasione dei decreti delegati su questi meccanismi anche per rinverdirli in forma nuova, magari alla tedesca”, che prevedono una tariffa fissa per più anni differente per ogni tecnologia.

 Intanto arrivano reazioni positive da parte di alcuni osservatori, come la CNA, al recente Decreto Bersani. Il DL 223 del 4 luglio 2006 prevede di superare tutte le discriminazioni nella fornitura delle energie rinnovabili, la salvaguardia dell'ambiente e il risparmio energetico attraverso l'utilizzo di energia rinnovabile, passando anche per minori costi per il cittadino. La CNA sottolinea l’importanza del comma 1 dell'art. 36 che parla di "recupero di base imponibile" e prevede una aliquota IVA agevolata al 10% per le prestazioni di servizi relativi alla fornitura e distribuzione di calore-energia per uso domestico, derivante dall'utilizzo di fonti rinnovabili, facendo finalmente chiarezza su un punto spesso molto incerto in questi anni.