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16/12/2004

Il nuovo meccanismo di incentivazione del Kwh farà FV in Italia?

L’Italia è uno dei pochi paesi industrializzati che non ha registrato una crescita del solare fotovoltaico dal 1995 al 2002, in controtendenza rispetto a molte altre nazioni. Dal 2001-2002, anno della partenza del programma “Tetti Fotovoltaici” sono stati installati poco più di un migliaio di impianti per solo 4-5 MW di potenza. A causa dei ritardi accumulati, spesso di natura tecnica e amministrativa, per l’eterogeneità dei bandi regionali e per altri ostacoli procedurali, non si sono così realizzati i 5.000 impianti (circa 20 MW di potenza) previsti entro il 2003. Altri mercati stanno crescendo molto più rapidamente: la Germania, con circa 400 MW al 2003 ed una previsione di ulteriori 400 MW per il solo 2004, il Giappone, che ha superato all’inizio del 2004 i 1.000 MW installati; più recente lo sviluppo dell’Olanda (22 MW nel solo 2003).

Il rilancio del fotovoltaico in Italia passerà attraverso il meccanismo di incentivazione del kWh, il cosiddetto "conto energia", già delineato con l'approvazione del Dlgs n. 387 del 29 gennaio 2004, in attuazione della Direttiva europea 2001/77/CE, e del suo conseguente decreto attuativo. Si dovrà qui definire soprattutto un valore e la durata della tariffa che, come dice la 387, “permetta un’equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio”. Questo decreto doveva essere pronto per il 15 agosto 2004, ma ci si è arenati. Le opzioni sul tavolo sono diverse: si va dai circa 60 centesimi di € per kWh con una durata dell’incentivo per 20 anni a soluzioni miste del tipo “net metering/conto energia”, con una tariffa più bassa (40-45 c€/kWh per 15-20 anni), ma con la possibilità di scalare dai consumi della bolletta i kWh fotovoltaci prodotti. La partenza di questa nuova incentivazione dovrebbe permettere di far avvicinare il nostro paese agli obiettivi posti dal “Libro Bianco per le fonti rinnovabili” che stimava in 300 MW la potenza fotovoltaica da installare al 2010.