19/06/2006
Il pacchetto Bersani sull’energia e le rinnovabili
Il 9 giugno è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il cosiddetto “pacchetto Bersani” sull’energia, uno schema di disegno di legge delega, che prevede una serie di misure volte a rilanciare il processo di liberalizzazione del settore energetico e a razionalizzare l’approvvigionamento con lo sviluppo del risparmio energetico e le fonti rinnovabili.
Una linea di azione è dunque quella diretta al riassetto generale dell’approccio alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico, razionalizzando e riordinando i vari soggetti che operano nel settore e indirizzando l’utilizzo delle fonti rinnovabili “solo su quelle che hanno un efficiente rapporto costi-benefici”. Questo sembra escludere, almeno in questa prima stesura, il fotovoltaico, tanto che nel ddl non viene menzionato. Rappresentanti del Governo hanno comunque garantito che la rivisitazione del conto energia sarà impostata quanto prima.
Nel ddl viene anche prevista la sterilizzazione dell’incidenza dell’Iva sulla fiscalità energetica. Sarà possibile variare, in aumento o in diminuzione, le aliquote delle accise sui carburanti in modo da compensare la conseguente incidenza dell’Iva. Il maggiore gettito fiscale potrà essere impiegato sia per raffreddare il prezzo della benzina e sia per costituire un fondo, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per favorire la costruzione sul territorio di infrastrutture energetiche. Viene anche previsto un riequilibrio dei poteri dell’Autorità per l’Energia e un potenziamento della funzione di controllo del Parlamento su questo settore. Il provvedimento deve andare all’esame delle Camere per l’approvazione e poi ci sarà un anno di tempo per emanare i relativi decreti attuativi. Il testo è comunque soggetto a modifiche fino al momento della sua presentazione in Parlamento.
L’articolo 2 del Ddl riguarda la “Delega al governo per il rilancio del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili”. Tra i principi e criteri direttivi elenchiamo:
a) incremento degli obiettivi quantitativi delle misure a favore dell'efficienza energetica degli usi finali di energia ;
b) raccordo del sistema dei controlli sui rendimenti degli impianti di riscaldamento e condizionamento negli edifici;
c) introduzione di standard minimi di rendimento energetico e meccanismi atti a indirizzare la domanda pubblica e privata relativa a elettrodomestici, caldaie, pompe di calore e in generale strumenti di uso domestico ad alto assorbimento energetico verso tecnologie rispondenti a standard elevati di efficienza;
d) prevedere a favore del solare termico e dei carburanti di origine vegetale la massima semplificazione amministrativa;
e) prevedere incentivi per l'installazione di impianti nel settore del solare termico ad uso civile;
f) adottare forme di coordinamento permanente tra Governo e Regioni per il concorso nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili, prevedendo accordi per il riparto della responsabilità del conseguimento degli obiettivi tra le regioni; assumendo, nella salvaguardia del territorio e del paesaggio, impegni sulle fonti rinnovabili;
g) promuovere e incentivare l'utilizzo di autoveicoli efficienti da un punto di vista energetico;
h) razionalizzare e orientare l'attività dei soggetti pubblici che svolgono attività di ricerca o di servizi nel settore delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, secondo criteri di efficiente uso delle risorse e di sviluppo di filiere tecnologiche di settore.
Legambiente ha voluto ricordare al Governo che il programma dell’Unione intendeva raddoppiare il contributo delle fonti pulite al fine di per raggiungere il 25% di produzione elettrica da rinnovabili entro il 2011.
Il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha affermato in questi giorni l’intenzione di sbloccare gli incentivi sul fotovoltaico e ha ricordato l’istituzione, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, di due tavoli tecnici tra i due dicasteri su efficienza energetica, risparmio e rinnovabili.
INFO: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/