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26/01/2006

Kyoto Club: necessario impegnarsi su efficienza energetica e rinnovabili

Lo sviluppo di una seria politica energetica in una prospettiva di medio e lungo periodo dovrebbe consentire di evitare l'adozione di misure di emergenza come quelle che il Governo sta approntando in questi giorni a causa della riduzione delle importazioni di gas dalla Russia. Tra queste politiche ovviamente dobbiamo comprendere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e tutte le azioni sul lato della domanda che in questo paese vengono sostanzialmente trascurate.


Su questa linea è il tenore del comunicato del direttore scientifico del Kyoto Club, Gianni Silvestrini. Secondo Silvestrini “la riduzione della temperatura degli ambienti riscaldati o l’autorizzazione all’utilizzo nelle centrali termoelettriche di olio combustibile ad alto tenore di zolfo è il segnale di una mancanza di governo dell’energia che, dopo essersi manifestata negli anni scorsi sul versante elettrico con i black-out, si estende ora anche al gas”.

 

Sul fronte delle azioni dal lato della domanda si è fatto poco. Un esempio – secondo il Direttore del Kyoto Club – riguarda i decreti sull’efficienza energetica (certificati bianchi); se questi fossero stati operativi subito dopo il 2001, e non con un ritardo di 3 anni, avremmo oggi un risparmio di oltre 1 miliardo di mc/anno di gas, pari al 4% delle importazioni dalla Russia. Anche nel settore civile, ad esempio, si può fare moltissimo. Nel comunicato il Kyoto Club mette in evidenza che se i nuovi edifici venissero realizzati secondo le norme contenute nei nuovi regolamenti edilizi già adottati da un certo numero di comuni lombardi avremmo annualmente un risparmio di oltre 100 milioni di metri cubi di gas, valore che si cumulerebbe anno dopo anno. Notevoli risparmi sono poi ottenibili dalla riqualificazione degli involucri degli edifici, termicamente molto scadenti in Italia. Andrebbero poi installate caldaie a gas (ogni anno ne vengono installate oltre un milione) a 3 o 4 stelle (ad alta efficienza), ottenendo così un risparmio aggiuntivo di oltre 200 milioni mc di gas all’anno.  Silvestrini conclude che “una politica attenta sul versante dell’efficienza potrebbe consentire nel prossimo quinquennio un risparmio di gas di oltre 4 miliardi di metri cubi, cioè circa il 15% delle attuali importazioni dalla Russia, con un vantaggio economico per il minore esborso sia per l’acquisto del metano che per l’acquisizione di crediti di carbonio per far fronte agli impegni di Kyoto”.