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25/09/2007

La produzione di silicio quadruplica!

L’investimento nell’industria del silicio, materia prima del 95% del fotovoltaico in commercio, porterà a breve a quadruplicarne la produzione. Si pensi ad esempio che i piani della Cina prevedono che la sua quota nella produzione di polysilicon passerà dall’attuale 1,6% al 25% entro il 2010.

E’ il Financial Times a darne notizia basandosi sui dati forniti dagli analisti della UBS.

Si stima che al 2010 la produzione mondiale di silicio si porterà a 163.000 tonnellate, mentre oggi è di 42.000 tonnellate.

Ma se ancora oggi la maggior parte del silicio è acquisita dall’industria dei semiconduttori, già entro un anno, forse addirittura entro la fine del 2007, è previsto che l’industria solare effettui il sorpasso. E non è poi così incredibile, visto che questa sta crescendo annualmente al ritmo del 40-45% contro il 10% della crescita del comparto dei semiconduttori.

Oggi il prezzo del polysilicon ha raggiunto, secondo alcuni operatori asiatici, un picco di circa 300 dollari al kg, ma potrebbe calare a 200 $/kg entro la fine del 2008 e portarsi a 100 $/kg nel 2009, questo ovviamente grazie alla maggiore offerta.

I nuovi investimenti sono effettuati, oltre che da new entry nel settore, anche dalle aziende già leader. E’ il caso della tedesca Wacker Chemie, la seconda azienda al mondo produttrice di silicio, dopo la statunitense Hemlock. La Wacker Chemie sta spendendo quasi un miliardo di euro per costruire una nuova linea produttiva.

Importanti investimenti sta facendo anche la REC, norvegese, che ha spiegato come queste nuove spese partano solo quando tutta la produzione sia stata anticipatamente venduta. Immaginiamo allora quale possa essere la domanda di materiale e l’offerta di celle fotovoltaiche nei prossimi anni!

Molto attive nella produzione di silicio le aziende presenti a Taiwan, in Sud Corea e, come detto, in Cina che, ricordiamo, punta a soddisfare al 2020 il 15% del fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili, con un impegno economico del governo di quasi 200 miliardi di dollari.