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31/03/2005

Lavatrici e lavastoviglie

Le comuni lavastoviglie e lavatrici utilizzano acqua calda prodotta usando energia elettrica, ma l’acqua calda potrebbe essere prodotta con impianti solari termici (o anche con caldaie a biomasse), riducendo così in maniera significativa i consumi elettrici; questi sono da imputarsi prevalentemente al riscaldamento dell’acqua e, quindi, un notevole risparmio energetico può essere ottenuto con un'energia termica fornita prevalentemente da fonte rinnovabile.

La possibilità di alimentare con acqua preriscaldata da impianti solari gli elettrodomestici è attuabile in due modi distinti:
1. con l'utilizzo di elettrodomestici tradizionali alimentati direttamente con acqua calda preriscaldata;
2. mediante l’uso di macchine che siano già progettate per tale applicazione prevedendo due distinti ingressi dell'acqua, uno per l’acqua fredda, l’altro per l’acqua calda.

Nei paesi del Nord Europa sono già commercializzate e diffuse macchine corrispondenti a questa seconda tipologia che funzionano in questo modo: nel caso sia necessaria acqua fredda per un prelavaggio o per il risciacquo, il sistema è in grado di impostare la valvola in modo da permettere solo l’ingresso dell'acqua dalla rete; nel caso contrario, si introduce acqua calda in percentuale tale da garantire la temperatura richiesta dal lavaggio.

Esistono tuttavia diversi problemi relativi all'accoppiamento tra elettrodomestici e collettori solari termici (o caldaie a biomasse), soprattutto nel caso delle lavatrici. Una delle soluzioni per ovviare ad alcune di queste problematiche è di adottare elettrodomestici a doppio ingresso che sono in grado di sfruttare al massimo le potenzialità del sistema poiché dotati di termosonde che, misurando la temperatura dell’acqua nelle diverse fasi di lavaggio e confrontandole con quella di riferimento, sono capaci di ottenere il giusto livello di temperatura.

Nella maggior parte dei casi lo strumento che permette alle macchine di gestire due flussi è una valvola motorizzata a tre vie miscelatrice; la valvola ha due ingressi (caldo-freddo) ed un’uscita; le rispettive quantità di acqua sono impostate dalla scheda di controllo ed operano opportunamente tramite un motore elettrico sul nottolino della stessa.

In Italia la diffusione degli elettrodomestici a doppio ingresso è ostacolata sia da uno scarso interesse degli operatori del settore, sia dall’inadeguatezza degli impianti idrici poiché, nella maggior parte dei casi, nelle immediate vicinanze degli elettrodomestici è disponibile la sola tubazione dell’acqua fredda.

Una soluzione come quella descritta comunque potrebbe consentire un risparmio di energia elettrica, per ciclo standard, pari al 65%, equivalente cioè a circa 0,7 kWh per ciclo.