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01/09/2008

Obama promette investimenti per le rinnovabili

Venerdì scorso il candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama, ha esposto la sua strategia di governo: rottura rispetto agli otto anni di presidenza di George W. Bush, espressione della tradizionale aristocrazia petrolifera americana, per portare gli USA ad essere indipendenti dal petrolio del Medio Oriente. La volontà è quella di portare gli Stati Uniti a diventare leader nelle tecnologie per l'energia rinnovabile e nel trasporto a basso impatto ambientale.

Obama ha promesso che gli Usa ''in dieci anni porranno fine alla dipendenza dal petrolio del Medio Oriente'' invertendo la tendenza degli ultimi trent'anni in cui il suo avversario, John McCain, da 26 al Senato '' ha detto no alla fissazione di standard di efficenza per le auto, no ad investimenti in energie rinnovabili, no ai biocarburanti''.

Obama si è dichiarato contrario anche allo sblocco delle perforazioni petrolifere deciso da Bush, bollandolo come un palliativo.

''E' tempo di capire - ha detto - che la perforazione di pozzi e' una misura tampone, non una soluzione di lungo termine”. Meglio ''sfruttare le riserve di gas naturale, investire nella tecnologia del carbone pulito e trovare modi per sfruttare in sicurezza l'energia nucleare''.

Ma Obama punta a fare degli USA una frontiera per le tecnologie eco-compatibili, recuperando il gap tecnologico accumulato nei confronti di altri paesi, come il Giappone, che ha invaso gli Stati Uniti con le sue auto a basso impatto ambientale consentendo inoltre la creazione di milioni di posti di lavoro. Una riposta, questa, anche alla profonda crisi che sta attraversando lo storico settore automobilistico americano.

''Aiutero' le nostre industrie a riconvertirsi in modo che le auto ad alta efficienza siano costruite proprio qui in America. Rendero' piu' facile per il popolo americano l'acquisto di questo tipo di auto. E investirò 150 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni in fonti di energia economiche, e rinnovabili come l'eolico, il solare e la nuova generazione di biocarburant”. Un investimento che ''porterà alla nascita di nuove industrie e a cinque milioni di nuovi posti di lavoro ben pagati e che non possono essere delocalizzati''.