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12/06/2003

Piano mondiale per modernizzare il sistema energetico

Tra le molte proposte per un efficace e duraturo cambiamento dell’attuale sistema energetico verso uno più sostenibile e basato sulle fonti energetiche rinnovabili è interessante analizzare in sintesi il Piano di modernizzazione mondiale dell’energia proposto da un piccolo gruppo formato da presidenti di società energetiche, da economisti e da specialisti di politiche energetiche. Questo piano ha l’obiettivo di attuare 3 principali strategie a livello globale in grado anche di ridurre le emissioni mondiali di carbonio di quel 70% che secondo molti esperti sarebbe necessario ottenere in questo secolo, contribuendo, tra l’altro, a creare milioni di posti di lavoro e ad innalzare il livello di vita di molti paesi in via di sviluppo (pvs).

Ecco le strategie che, in combinazione tra loro, andrebbero sviluppate (nelle prossime settimane avremo l’occasione di sviluppare questi temi con un maggior grado di dettaglio):

- Spostare i sussidi statali dai combustibili fossili alle tecnologie di energia rinnovabile. Per fare solo un esempio, oggi gli Stati Uniti spendono 20 miliardi di dollari l’anno per finanziare i combustibili di origine fossile. Se questo denaro fosse diretto al settore delle rinnovabili (con una piccola parte destinata alla riqualificazione dei lavoratori espulsi dal settore carbonifero) si creerebbe un notevole incentivo per le piccole imprese e soprattutto per le grandi imprese petrolifere spinte così ad investire in energia solare, eolica, idrogeno, ecc.

- Rimpiazzare i meccanismi inefficaci del commercio internazionale di emissioni del Protocollo di Kyoto con uno standard di efficienza dei combustibili fossili progressivamente più severo. Se ogni paese cominciasse ad aumentare del 5% all’anno l’efficienza dei combustibili fossili al suo baseline corrente (finché non si raggiunge la riduzione del 70%) si creerebbe un mercato di massa per le rinnovabili, i loro prezzi si abbasserebbero per diventare competitive con carbone e petrolio.

- Creare un fondo per la modernizzazione dell’energia di circa 300 miliardi di euro l’anno per trasferire le tecnologie rinnovabili ai paesi più poveri. Questo fondo potrebbe essere finanziato da una tassa sulle transazioni internazionali di valuta (es. Tobin tax) che si aggirano intorno a 1,5 trilioni di dollari al giorno. Il Fondo sarebbe così costituito da un trasferimento di capitale speculativo e non produttivo, stornato dal settore finanziario verso gli investimenti che creano lavoro e generano ricchezza in un settore industriale altamente produttivo.

Fonte: “Clima tempestoso. 101 soluzioni per ridurre l’effetto serra” – G. Dauncey, Patrick Mazza (Franco Muzzio Editore)