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31/05/2007

Proposte dell'EPIA all’UE - obiettivo: 20% di rinnovabili al 2020

A pochi mesi dalla presentazione della nuova Direttiva Europea sulle fonti rinnovabili, EPIA, l'associazione delle industrie europee del fotovoltaico (European Photovoltaic Industry Association) ha voluto comunicare le sue proposte facendo esplicite richieste alla Commissione Europea, anche alla luce dei nuovi e ambiziosi obiettivi vincolanti per il settore delle energie rinnovabili.


EPIA ha chiesto che la futura Direttiva Europea includa target settoriali obbligatori, quindi distinti per l’elettricità, per il calore e il raffrescamento, per i trasporti a livello dei singoli Stati Membri. L’EPIA argomenterà questa tesi in una serie di 7 incontri che si terranno da maggio a dicembre 2007.

 

In vista dell’obiettivo per l’UE del 20% al 2020 da fonti rinnovabili sul totale di energia primaria del continente l’associazione ritiene che l’esperienza della Direttiva 77 del 2001 sull’energia elettrica abbia ampiamente dimostrato come si possano adottare meccanismi di incentivazione capaci di sviluppare il settore delle rinnovabili.

In particolare, si è visto come appropriate misure quali la tariffa in conto energia, adottata in Germania e in Spagna, siano in grado di spingere il mercato dell’elettricità solare con conseguenti ingenti investimenti nell’industria e nella ricerca. Dove è stata seguita questa linea, dice l’EPIA, presto si vedranno effetti positivi simili. Con queste più idonee politiche entro il 2010 il fotovoltaico potrà fornire elettricità a oltre 7 milioni di famiglie europee.


Secondo il vice Presidente dell’EPIA, Murray Cameron, la nuova legislazione europea dovrebbe essere più ambiziosa rispetto al passato e contenere sicuramente i seguenti punti:

 

  • imporre obiettivi obbligatori settoriali per gli Stati Membri e che la Commissione faccia rispettare;
  • migliorare l’esistente legislazione evitando di includervi il concetto di “armonizzazione degli schemi di sostegno” alle rinnovabili: il meccanismo feed-in-tariffs (tariffa fissa o conto energia) ha dimostrato di essere efficace specialmente per il fotovoltaico, mentre quello dei certificati verdi è stato incapace di sviluppare questa forma di generazione elettrica distribuita;
  • imporre una reale semplificazione delle procedure amministrative. In particolare, bisognerebbe orientarsi verso una singola autorizzazione per richiedere di installare un impianto che utilizzi fonti energetiche rinnovabili;
  • assicurare un equo accesso alla rete: in questo senso la liberalizzazione dei mercati elettrici può favorire un ulteriore diffusione del fotovoltaico.
 

Per informazioni:

EPIA – www.epia.org