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30/04/2006

RISPARMIO ENERGETICO: edilizia a basso consumo e case solari passive

Il sistema impianto-edificio (involucro e sistemi per la produzione di calore ed elettricità per l'abitazione) è una delle aree-chiave sulla quale agire per la riduzione dei consumi di energia e, di conseguenza, per la riduzione delle emissioni di gas serra. Queste tematiche, sempre più all'ordine del giorno a livello europeo, sono state affrontate nel convegno del 29 aprile a Solarexpo dal titolo “Green Building”, che ha visto la presenza di oltre 500 partecipanti.

Federico Butera del Politecnico di Milano, chairman della giornata, ha presentato una serie di esempi di edifici a bassissimo consumo e di case solari passive realizzate in Europa. Ha inoltre fornito un quadro delle prospettive dell'edilizia sostenibile che dovrà essere un elemento fondamentale per un futuro sistema energetico basato sull'efficienza energetica e sulla generazione distribuita o diffusa e non più su quella costituita da grandi centrali lontane dai punti di consumo. Butera, considerando la legislazione italiana nel campo dell'edilizia ancora troppo insufficiente, ha chiesto ai relatori se il nostro paese non possa in realtà fare molto di più in questo ambito.

A parlare delle prossime norme tecniche nazionali che dovranno attuare il decreto legislativo 192/2005 sull'efficienza energetica in edilizia sono intervenuti Roberto Moneta (Ministero delle Attività Produttive) e Pasquale Cascella (Ministero delle Infrastrutture). Entrambi hanno difeso la 192 che da molti tecnici viene criticata per essere poco coraggiosa sui limiti posti all'isolamento termico e per la sua applicazione relegata in pratica solo agli edifici di nuova costruzione.

Moneta ha affermato che la 192 vuole essere solo “perimetro” per consentire, in seguito, di migliorare i limiti a livello locale e nazionale e che, diversamente dalla vecchia e inapplicata legge n.10 del 1991, fissa livelli di isolamento termico più elevati. Inoltre, la 192 promuove l'utilizzo di impianti e apparecchiature a maggior rendimento; ogni anno in Italia si sostituiscono 1-1,2 milione di generatori di calore e la nuova disciplina obbliga a cambiarli con impianti a più elevata efficienza. Moneta ha ricordato anche che la 192 impone da subito (non sono necessari quindi i decreti attuativi) i limiti minimi obbligatori e prevede la certificazione obbligatoria per i nuovi edifici e quella volontaria per gli altri.

Cascella ritiene che bisogna puntare sul risparmio energetico in edilizia, un settore che necessita in Italia, per la costruzione e la gestione, il 40% del fabbisogno di energia primaria. Il rappresentante del Ministero delle Infrastrutture ha annunciato che è quasi pronta una circolare che farà chiarezza su tutte le disposizioni emanate in materia di rendimento energetico per l'edilizia.

Occorre un salto di qualità nella costruzione degli edifici a prescindere dalle norme nazionali” è l'argomento portato alla discussione da Giuliano dall'O' del Politecnico di Milano (dip.to BEST). E' sempre maggiore la richiesta di edifici certificati ad elevate prestazioni energetiche – ha continuato dall'O' – perché oggi c'è mercato e, al tempo stesso, le abitazioni potrebbero acquisire maggior valore sul mercato immobiliare. A questo scopo la Provincia di Milano sta introducendo una certificazione volontaria che prenderà come parametri l'involucro e l'impianto energetico. L'obiettivo è di attivare una procedura semplice, replicabile, comprensibile e trasparente e al cui centro deve esserci il progettista. Tale certificazione dovrà essere valutata da esperti indipendenti, formati da un ente di accreditamento ad hoc che è stato già istituito. Dall'O' ritiene che l'esempio della Provincia di Milano possa fornire un valido contributo alle prossime linee-guida (decreti attuativi) che si attendono dai Ministeri competenti.

 

Sergio Mammi dell'ANIT (Associazione Nazionale Isolamento Termico) ha chiesto ai Ministeri di fare più informazione sulla legislazione in vigore ai fini della sua effettiva applicazione. Mammi, piuttosto critico nei confronti della 192, ha messo in evidenza che, alla luce del notevole incremento di emissioni di CO2 in Italia che rischia di farci pagare nei prossimi anni quasi 12 miliardi di euro attraverso l'acquisto all'estero di titoli di emissioni, sarebbe compito primario del governo creare le condizioni affinché questo denaro possa invece essere investito nel nostro paese per le nuove tecnologie energetiche a basso consumo da utilizzare soprattutto nel settore dell'edilizia. Mammi ha inoltre criticato la 192 perché non tiene in giusta considerazione l'edificio nelle condizioni estive. Altri relatori hanno inoltre evidenziato come il livello di isolamento termico degli edifici italiani sia il più basso in Europa.


Livio Mazzarella del Dip.to Energetica del Politecnico di Milano ha detto che bisogna lavorare soprattutto sugli edifici esistenti e non solo su quelli nuovi: in Italia circa 10 milioni di edifici (il 40% del totale nazionale) ha più di 40 anni e ha basse prestazioni energetiche. Ha aggiunto che va accresciuto il livello tecnologico della struttura produttiva legata all'edilizia che oggi nel nostro paese è ancora prevalentemente a carattere artigianale.