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07/06/2006

Studio su tempo di ritorno energetico e fattore di ritorno energetico del fotovoltaico

Secondo un rapporto presentato recentemente dalla IEA PVPS – Task10 (International Energy Agency), dalla Piattaforma Europea per il Fotovoltaico e dall’EPIA circa 10 metri quadri di pannelli fotovoltaici (1 kWp) installati su tetto possono evitare l’emissione in atmosfera di CO2 fino a 40 tonnellate durante il loro intero periodo di vita (23,5 ton per un impianto installato in facciata).

I dati sono basati sugli studi fatti a livello mondiale che riguardano l’input di energia dei sistemi FV usato per calcolare il tempo di ritorno energetico (cioè gli anni necessari affinché un sistema FV produrrà il suo iniziale contenuto di energia) e il fattore derivato di ritorno energetico (cioè il numero di volte in cui un sistema FV nell’arco della sua vita commerciale produrrà il suo contenuto iniziale di energia).

 

Valutando la diversa radiazione solare di 26 paesi dell’OCSE, il tempo di ritorno energetico (energy pay-back time EPBT) di un sistema FV completo (moduli, cavi e componenti per la connessione) può variare da 19 a 40 mesi per un sistema su tetto, e da 32 a 56 mesi per un sistema su facciata. Considerando una vita dell’impianto di 30 anni, il fattore di ritorno energetico (energy return factor - ERF) va dalle 8 alle 18 volte per un tetto FV e dalle 5,4 a 10 volte per un sistema in facciata.


Per l’Italia i dati sono molto interessanti: ad esempio, per un impianto fotovoltaico su tetto a Roma il EPBT è di 1,92 anni ed il ERF è di 14,6 volte; a Milano, il EPBT è di 2,45 anni e il ERF è di 11,3 volte.
Il rapporto (32 pagine) è stato preparato da Hespul con il sostegno della ADEME, l’agenzia francese per l’ambiente e l’energia.
 
Per scaricare il documento “Compared assessment of selected environmental indicators of photovoltaic electricity in OECD cities”:
www.eupvplatform.org/fileadmin/Documents/Brochure-indicateurs_26_pays.pdf