Le nostre Notizie

05/10/2006

Sussidi e incentivi solo all’elettricità prodotta da fonti rinnovabili vere

Il quadro degli interventi a favore dell’elettricità da rinnovabili previsti dal documento congiunto delle associazioni ANEV, APER, Assolterm, GIFI, ITABIA, Legambiente (vedi News Enerpoint del 29 settembre 2006), si dovrebbe attuare senza intervenire sulle tariffe elettriche, consentendo al tempo stesso di fare chiarezza all’interno degli attuali sistemi di incentivazione a cui hanno accesso impianti che non sono affatto alimentati da fonti rinnovabili.

Nel corso della passata legislatura uno studio della Camera dei Deputati ha messo in evidenza l’enorme peso che il sistema di incentivo CIP6 ha avuto e continua ad avere sulla bilancia energetica italiana, tanto che dal 1992 al 2003 sono stati distribuiti 30 miliardi di euro che invece di servire a promuovere le fonti energetiche pulite (il motivo per cui il sistema era stato creato il CIP 6), sono andati per il 92% alla realizzazione di centrali tradizionali e inceneritori, grazie all’allargamento delle incentivazioni alle fonti, cosiddette, “assimilate”.

Si può calcolare che in media ogni anno dal CIP6 vengono attinte risorse per circa 1,5 miliardi di euro dalla voce A3 della bolletta elettrica. Se si considera che un certo numero di impianti potrà ancora beneficiare della sovvenzione malgrado non sia entrato in funzione (come gli inceneritori in Campania, “prorogati” grazie alla legge di commissariamento dei rifiuti), è evidente la necessità da parte del Governo di rivedere il sistema per verificare i risultati raggiunti e bloccare tutti gli impianti non entrati ancora in funzione.

E’ auspicabile che il Governo riveda presto anche la questione dei sussidi e degli incentivi di cui beneficiano in maniera diretta e indiretta le fonti fossili.

Nel Rapporto pubblicato nel giugno del 2004 dalla Europe Environment Agency (Energy Subsidies in the European Union: a brief overview) si è evidenziato come le sovvenzioni al settore energetico all’interno dei Paesi europei vedono come principali beneficiari carbone e petrolio/gas (con 13 e 8,7 miliardi di euro nel 2001, anno di cui sono disponibili i dati) rispetto alle fonti rinnovabili (5,3 miliardi), mentre 2,2 miliardi vanno al nucleare. Complessivamente nel solo 2001 la quantità totale di sovvenzioni, escludendo i costi esterni, è stimata in 29 miliardi di euro, con le fonti inquinanti che possono beneficiare di contributi (oltre che tradizionalmente di migliori infrastrutture produttive) in maniera nettamente superiore a quelle rinnovabili.

Le associazioni firmatarie del documento chiedono maggiore trasparenza rispetto alle tariffe e agli incentivi alle fonti energetiche è indispensabile per procedere in una liberalizzazione del settore energetico che sia in grado di aumentare concorrenza, efficienza e sicurezza del sistema.