Le nostre Notizie

31/05/2011

Svizzera: addio al nucleare entro il 2034

Il 26 maggio scorso l'esecutivo svizzero ha stabilito di non costruire più nuove centrali nucleari quando quelle esistenti termineranno il loro ciclo produttivo ad iniziare dalla più vecchia, quella di Beznau I, che verrà spenta nel 2019, fino alla la più recente, quella di Leibstadt, nel 2034.

La politica energetica svizzera punterà soprattutto sul risparmio energetico, ma anche sul potenziamento delle rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, geotermia,…) e dell’idroelettrico che, aggiungendosi al sostegno della ricerca, all’ampliamento delle reti di trasporto e all’importazione di energia permetteranno al vicino d’oltralpe di sostenere una scelta resasi ormai necessaria.

I commenti positivi non si sono fatti attendere. Il presidente del WWF Italia ha infatti dichiarato che si tratta di una decisione storica. La Svizzera si prepara così a seguire l’esempio della Germania, Paese che sta affrettando l’uscita dal programma nucleare dando un forte impulso ad energie alternative e risparmio energetico.
Il WWF ha ribadito inoltre che: “Ora tocca agli italiani tutti di potersi pronunciare su una scelta, quella del ritorno al nucleare, che comprometterebbe il futuro del Paese. Il nucleare non si può e non si deve fare: investire su questa tecnologia vuol dire impedire all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili di crescere: il nucleare è uno scomodo ingombro di cui liberarsi al più presto. Inoltre, come ha anche ricordato il Ministro Tremonti, l’Italia ha la fortuna , per la scelta referendaria passata, di non avere oggi il ‘debito’ nucleare’ dovuto ai costi di smantellamento (decomissioning), una condizione che sarà possibile mantenere solo se il nostro Paese deciderà di abbandonare definitivamente la strada ‘atomica’ con la vittoria ai referendum di giugno” ha continuato Leoni del WWF Italia.