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14/01/2005

UE: La percentuale delle rinnovabili sui consumi di energia primaria non cresce da 3 anni

EurObserv’ER, uno dei più importanti Osservatori sulle fonti energetiche rinnovabili nell’Unione Europea (EU15), ha pubblicato ufficialmente solo di recente l’andamento al 2003 della quota percentuale delle rinnovabili sui consumi totali di energia primaria.

La stima della percentuale per tutti i paesi membri risulta essere solamente del 5,48%, quando gli obiettivi del Libro Bianco europeo per le fonti rinnovabili parlano del raggiungimento al 2010 di una quota del 12%. Sebbene in termini assoluti le rinnovabili continuino a crescere nell’UE a tassi annuali medi superiori anche del 20%, questa quota è rimasta pressoché immobile da oltre 3 anni: era stata stimata al 5,6% nel 2001 e poi al 5,08% nel 2002.

In pratica, le rinnovabili non hanno fatto altro che difendere la loro posizione senza progredire in termini di quota relativa. Sembra dunque chiaro che l’offerta di energia convenzionale è in continua evoluzione e nessuna efficace politica della domanda è stata realmente messa in atto, ad esempio per quanto riguarda il risparmio energetico e al fine del miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali. Una scelta di questo tipo, aumentando il peso specifico delle fonti rinnovabili nel sistema energetico, sarebbe non solo un vero volano per un loro continuo sviluppo, ma darebbe all’energia pulita anche un ruolo economico, sociale e politico ben diverso da quello che attualmente può avere.

Secondo EurObserv’ER, di questo passo, si rischia concretamente di non raggiungere l’obiettivo europeo del 12%. Una nota leggermente differente e forse più ottimistica riguarda la quota percentuale di energia rinnovabili sui consumi lordi di elettricità: essa è del 14,88% al 2003 con un incremento di 0,5 punti rispetto al 2002. L’obiettivo indicato dalla Direttiva europea per l’UE15 al 2010 è del 21%.


Fonte: EurObserv’ER – www.energies-renouveables.org