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07/11/2005

Un “Patto per Kyoto” di associazioni di ambientalisti e di categoria: una ricetta rivolta a istituzioni nazionali ed enti locali

 
 
Lo scorso 25 ottobre è stato presentato a Roma da diverse associazioni ambientaliste e associazione di categoria il documento "Patto per Kyoto - Proposte concrete per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica nelle città italiane”. Miglioramento dell'efficienza energetica negli usi civili e industriali, sviluppo di tutte le fonti rinnovabili, qualificazione energetica dell'edilizia, mobilità e trasporto sostenibili: il tutto da realizzarsi attraverso programmi di incentivazione, defiscalizzazioni, politiche mirate e campagne di sensibilizzazione e informazione a livello nazionale e locale.  I primi firmatari del documento (altri ce ne saranno nelle prossime settimane) sono Greenpeace, ISES Italia, ISSI, Kyoto Club, Legambiente, WWF, ANEV, Acli Anni Verdi, AIEL, ANAB, APER, Assolterm, Coldiretti, FIPER, ITABIA, Rete Lilliput, Sinistra Ecologista. La presentazione del documento, per la prima volta realizzata da un così vasto arcipelago di associazioni, ha come obiettivo di avvicinare il nostro paese agli obiettivi del Protocollo di Kyoto anche in vista della prossima chiusura della Finanziaria 2006. I firmatari sottolineano i vantaggi di una nuova politica energetica: opportune misure di risparmio potrebbero ridurre ogni anno la domanda energetica di almeno il 2% per il settore privato e del 3% per il settore pubblico, con potenziali di risparmio nel settore residenziale che in Italia sono anche del 50%. Nelle campo delle rinnovabili, la grande potenzialità italiana è praticamente inespressa: ad esempio, sfruttando la superficie esistente dei tetti con il fotovoltaico, l'Italia potrebbe coprire, nel lungo periodo, oltre due terzi dell'intero fabbisogno elettrico italiano (circa 200 TWh/anno).  Il documento contiene proposte concrete che possono essere introdotte già nella prossima Finanziaria: nel campo dell'efficienza energetica si chiede di aumentare del 2% annuo gli obblighi dei certificati bianchi previsti dal DM 20/7/2004 di risparmio per gas ed elettricità nel secondo quadriennio, e promuovere i criteri per la certificazione energetica degli edifici. Nel campo del fotovoltaico, con uno scenario nel quale l'Italia ha una potenza installata circa 25 volte inferiore rispetto a quello della Germania, nonostante il 50% in più di insolazione annua, si chiede di innalzare ad almeno 300 MW (effettivamente installati) al 2010 l'obiettivo posto dall'attuale decreto e stabilire adeguati programmi di incentivazione.  Analoghi programmi di promozione e incentivazione a livello nazionale vengono richieste per il solare termico, inclusi la riduzione dell'IVA e, a livello locale, dell'ICI per chi installa impianti solari. L'Italia (appena 550.000 m2 di collettori installati e con 8 milioni di boiler elettrici ancora in uso) è lontanissima dal raggiungere gli obiettivi del Libro Bianco, che prevede 3 milioni di m2 di collettori al 2010, nonostante una tecnologia matura, affidabile e dai costi contenuti.  "La nostra economia, più ancora che nel resto d'Europa - denunciano le associazioni - continua a basarsi su logiche non sostenibili, fuori da ogni prospettiva di cambiamento, dipendente dai combustibili fossili. Il risultato è che l'Italia è in netto ritardo sulle procedure di applicazione del Protocollo di Kyoto. A fronte di un impegno di riduzione del 6,5% rispetto ai valori del 1990, il nostro Paese ha superato del 12% i livelli di emissioni nazionali di gas serra del 1990; tutto questo a soli 7 anni dalla scadenza del primo periodo di adempimento. Servono soluzioni radicali, e da subito; alcune sono indicate nel documento da noi presentato. Ma tra i passi da compiere, uno di estrema importanza è arrestare la tendenza costante ad accentrare la produzione energetica in grandi impianti, puntando sulla generazione distribuita". Per scaricare il documento "Patto per Kyoto” www.ilsolea360gradi.it/Patto per Kyoto_25 ottobre 2005.pdf