21/05/2003
La questione giuridica del "Diritto di accesso al Sole"
Ripercorrendo la storia recente dei problemi amministrativi legati alle concessioni edilizie necessarie alla realizzazione di impianti solari su abitazioni private ci si può imbattere spesso nel particolare concetto giuridico di "diritto di accesso al sole".
La necessità di garantire un insieme normativo consono alla diffusione ed all'utilizzazione dell'energia proveniente dal Sole è stata da più parti sottolineata negli ultimi anni sia per quanto riguarda l'aspetto delle concessioni edilizie per l'installazione di pannelli solari, sia per quanto riguarda il diritto alla fruizione della luce per l'illuminazione naturale o per lo sfruttamento del solare passivo.
Una interessante pubblicazione di Giovanni Pascuzzi, dell'Università di Trento (Dip. Di Scienze Giuridiche), come "Energia Solare e Property Rights. La tutela giuridica del diritto al Sole" (Maggioli Editore, 1991), esaminava la situazione normativa italiana, confrontandola con l'esperienza straniera, soprattutto statunitense, e auspicava l'introduzione di un "iure servitutis" (servitù di accesso al Sole) e la realizzazione di piani edilizi mirati ad attribuire una posizione privilegiata al cittadino che intendesse sfruttare l'energia solare su piccola scala.
La questione è stata rilanciata nel 2001 da Legambiente che ha promosso una campagna per "Il Diritto al Sole" invitando i cittadini a firmare una petizione da presentare ai decisori pubblici, che chiedeva l’applicazione di alcuni provvedimenti: semplificazione dell'iter autorizzativo per l'installazione dei pannelli solari, limitandolo alla semplice dichiarazione di inizio lavori; esenzione dall'IVA e deducibilità dalla dichiarazione dei redditi per le spese di acquisto e di installazione di tutti gli impianti "domestici" per la produzione di energia a emissioni zero.
Molte di queste richieste non sono ancora state attivate ed alcune (come la detrazione fiscale) sono state rimesse recentemente in discussione. Resta ancora tanta strada da fare per creare un sistema di regole amministrative certe ed omogenee nel nostro paese per lo sviluppo del solare.
La necessità di garantire un insieme normativo consono alla diffusione ed all'utilizzazione dell'energia proveniente dal Sole è stata da più parti sottolineata negli ultimi anni sia per quanto riguarda l'aspetto delle concessioni edilizie per l'installazione di pannelli solari, sia per quanto riguarda il diritto alla fruizione della luce per l'illuminazione naturale o per lo sfruttamento del solare passivo.
Una interessante pubblicazione di Giovanni Pascuzzi, dell'Università di Trento (Dip. Di Scienze Giuridiche), come "Energia Solare e Property Rights. La tutela giuridica del diritto al Sole" (Maggioli Editore, 1991), esaminava la situazione normativa italiana, confrontandola con l'esperienza straniera, soprattutto statunitense, e auspicava l'introduzione di un "iure servitutis" (servitù di accesso al Sole) e la realizzazione di piani edilizi mirati ad attribuire una posizione privilegiata al cittadino che intendesse sfruttare l'energia solare su piccola scala.
La questione è stata rilanciata nel 2001 da Legambiente che ha promosso una campagna per "Il Diritto al Sole" invitando i cittadini a firmare una petizione da presentare ai decisori pubblici, che chiedeva l’applicazione di alcuni provvedimenti: semplificazione dell'iter autorizzativo per l'installazione dei pannelli solari, limitandolo alla semplice dichiarazione di inizio lavori; esenzione dall'IVA e deducibilità dalla dichiarazione dei redditi per le spese di acquisto e di installazione di tutti gli impianti "domestici" per la produzione di energia a emissioni zero.
Molte di queste richieste non sono ancora state attivate ed alcune (come la detrazione fiscale) sono state rimesse recentemente in discussione. Resta ancora tanta strada da fare per creare un sistema di regole amministrative certe ed omogenee nel nostro paese per lo sviluppo del solare.